La perdita di liquido da uno dei serbatoi della centrale nucleare giapponese danneggiata dal terremoto del 2011 è più grave quindi di quanto la società di gestione Tepco aveva precedentemente annunciato.
La perdita di 300 tonnellate di liquido radioattivo risale a pochi giorni fa. L’acqua fuoriuscita aveva anche formato delle pozze in superficie estremamente pericolose.
“Non credo che sia stato danneggiato solo un serbatoio. Se si è verificata una perdita in un serbatoio allora significa che potrebbe succere anche in altri”, sostiene Shunichi Tanaka, presidente dell’Autorità nucleare giapponese.
Dall’11 marzo del 2011 quando lo tzunami ha devastato i reattori della centrale, la Tepco ha individuato cinque importanti perdite di liquido da un serbatoio alto 11 metri e con un diametro di 12.
In questi mesi la società ha continuamente realizzato test di tenuta sui 300 serbatoi, ma oggi sono stati rilevati nuovi valori radioattivi nei pressi del serbatoio di stoccaggio.
In totale, la Tepco ha installato circa mille serbatoi in prossimità dei reattori per cercare di contenere milioni di litri di acqua radioattiva provenienti dai sistemi di raffreddamento. Serbatoi montati in fretta, circa uno ogni due giorni. E’ per questo che sulla loro resistenza ci sono forti dubbi.
L’inquinamento radioattivo rappresenta un rischio reale per la salute delle popolazioni. A Fukushima la tensione sembra non dover finire mai. Dai primi risultati delle visite mediche effettuate su giovani dai 18 anni in giù, al momento del disastro è emerso che su 210.000 screening per il tumore alla tiroide, 18 sono risultati positivi. In altri 25, il cancro è in una fase iniziale. 150.000 persone devono ancora fare i controlli.
l’agenzia nucleare Giappone ha espresso l’intenzione di classificare come incidente di livello 3 la fuga di acqua contaminata avvenuta nei giorni scorsi. Il livello 3, nella scala internazionale che va da 1 a sette, descrive un guasto grave.