Fukushima è un colabrodo di radioattività. Oggi arrivano ulteriori informazioni sulla contaminazione della falda sotterranea d’acqua. Una contaminazione già rilevata da precedenti analisi: ma adesso è peggio.
La Tepco, proprietaria dell’impianto, ha dapprima reso noto che un campione di acqua prelevato da un pozzo fra la centrale e l’oceano Pacifico (Fukushima è poca distanza dalla riva) ha una radioattività pari a 3.000 becquerel al litro per tutti gli elementi radioattivi che emettono raggi beta; poi ha aggiunto che quello stesso campione contiene trizio per una radioattività pari a 430.000 becquerel al litro.
Per la cronaca, anche il trizio emette raggi beta, ma a bassa energia. Se ne deduce che i 3.000 becquerel riguardavano esclusivamente i raggi beta ad alta energia, tipo quelli dello stronzio.
In ogni caso, la legge stabilisce che gli scarichi delle centrali nucleari devono avere al massimo 30 becquerel di stronzio e 60.000 becquerel di trizio al litro.
La gravità della contaminazione dell’acqua di falda – lo constatate – emerge a poco a poco, esattamente come non si è saputo subito che erano andati in meltdown tutti e tre i reattori e soprattutto che il combustibile nucleare ne è fuoriuscito. I fatti sono stati dischiusi all’opinione pubblica diluendoli in dosi omeopatiche, man mano che scemava l’attenzione generale attorno alla catastrofe.
Anche a proposito della radioattività nell’acqua di falda le prime notizie parlavano di una contaminazione molto limitata.
In ogni caso c’è un punto che secondo me va assolutamente sottolineato. Il primo comunicato stampa della Tepco – quello fermo ai 3.000 becquerel al litro per tutti gli elementi che emettono raggi beta – specificava che, nel campione, non c’è Cesio radioattivo, o tutt’al più solo lievissime tracce.
Eppure il Cesio fa la parte del leone nella radioattività di Fukushima. Non è stata fornita spiegazione a questa apparente anomalia: non resta che far ricorso alla logica.
La Tepco ha messo in funzione un sistema di decontaminazione dell’acqua di Fukushima. Questo sistema permette di rimuovere bene il Cesio. E’ dunque verosimile che la radioattività nell’acqua di falda provenga da una perdita nei serbatoi di acqua parzialmente decontaminata.
Si tratta della stessa acqua che – presente ormai in quantità ingestibile – la Tepco ha più volte proposto di buttare a mare, perchè appunto (dice) insieme al Cesio è stata eliminata la maggior parte della radioattività.
Un’ultima considerazione. L’acqua radioattiva sotto Fukushima non rimarrà confinata lì per sempre. Si mescolerà all’acqua di falda in una zona più ampia? Finirà direttamente in mare? Non so quale delle due ipotesi è la peggiore.
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