"Questa settimana è previsto il via al processo di decontaminazione delle acque radioattive del Cisam di San Piero a Grado (Pisa) e ancora una volta Livorno è stata tagliata fuori da qualsiasi sorta di informazione a riguardo".
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L’operazione che prevede: il trattamento ed il successivo smaltimento delle acque della piscina dell’ex reattore nel Canale dei Navicelli è stata annunciata dal quotidiano Greenreport le reazioni non hanno tardato ad arrivare.
Il comitato livornese “Togliete quei bidoni”, nato per stimolare ricerca e raccolta dei fusti tossici dispersi in mare dall’Eurocargo Venezia nel dicembre del 2011, interviene infatti con un comunicato per chiedere a gran voce che le istituzioni e la popolazione livornese sia correttamente e puntualmente informata riguardo alle operazione di smaltimento delle acque della piscina dell’ex reattore nucleare di San Piero a Grado, «perché – spiega Francesco Gazzetti, portavoce del comitato – le acque del Canale dei Navicelli, come è noto, confluiscono prima nello Scolmatore e poi nel mare, il nostro mare dove non esistono né barriere legate a competenze territoriali né tantomeno a titolarità di iter autorizzativi. Ci spieghiamo meglio: se tutta questa operazione è stata in gran parte seguita, per competenza territoriale, da enti ed istituzioni di Pisa ci sembra francamente incredibile che tutto ciò sia avvenuto ed avvenga senza il coinvolgimento della comunità livornese».
Ancora più incredulo è Massimo Gulì, assessore all’ambiente del Comune di Livorno che afferma: «Eravamo rimasti d’accordo con le istituzioni pisane che ci avrebbero fatto sapere quando sarebbero iniziati i lavori in modo da poter essere correttamente informati riguardo la procedura e il monitoraggio di smaltimento e di conseguenza rendere partecipe la cittadinanza. Altre volte sono uscite notizie sbagliate riguardo all’avvio dei lavori, spero sia così anche questa volta».
In attesa di smentite, il comitato “Togliete i bidoni” coglie l’occasione per mettere i puntini sulle i e chiedere a gran voce «la promozione a Livorno di un’iniziativa di approfondimento in cui poter parlare, ad esempio, sia della vicenda Cisam che della questione dei bidoni caduti dall'Eurocargo Venezia ed ancora presenti sul fondo del mare. Forti della disponibilità registrata nei mesi scorsi speriamo che siano gli enti locali livornesi a promuovere questa iniziativa di approfondimento con le nostre parole che vogliono rappresentare un invito a perseguire celermente questo obiettivo».
La risposta di Gulì non si fa attendere: «Siamo i primi a voler essere informati e coinvolgere i cittadini. Per questo, insieme a tutti gli enti coinvolti nell’operazione (Arpat, Ispra, Regione, Istituto Nazionale della Sanità) di recupero dei bidoni entro qualche settimana apriremo una sezione sul sito del Comune con all’interno tutte le informazioni riguardo all’operazione: dati, aggiornamenti, analisi, tutto in maniera chiara e comprensibile anche per persone non esperte».
E per il Cisam? La nostra idea è quella di creare una sezione sul sito dedicata anche allo smaltimento delle acque della piscina dell’ex reattore. Vogliamo controllare e monitorare il procedimento – conclude Gulì – e rendere la cittadinanza partecipe. Riguarda anche a Livorno. Aspettiamo notizie da Pisa.
Segreto di Stato -
Nell’ordinanza di nomina del generale Carlo Jean a commissario con poteri speciali sul nucleare (7 marzo 2003, numero 3267) l’allora primo ministro Berlusconi elenca gli impianti atomici che devono essere smantellati, con il successivo stoccaggio delle scorie in un deposito unico. Eppure nell’atto ufficiale non è menzionato il reattore militare Galilei, né il Cisam e neppure la Toscana.