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Questo blog nasce per pura curiosità e per qualche insegnamento molto superficiale, la radioattività è un argomento molto complesso e vasto e difficile da capire se non si hanno le basi; questo blog cerca di "insegnare" queste piccole basi molto semplicemente! In oltre, parliamo di notizie recenti e non, riguardanti la radioattività cercando di essere i più concreti e semplici possibili...
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lunedì 29 ottobre 2012
COME SOPRAVVIVERE AD UN ATTACCO O AD UN DISASTRO NUCLEARE
le regole base di sopravvivenza per sopravvivere alla radioattività.Alcune di queste informazioni potrebbero tornare molto utili anche nel caso in cui una centrale nucleare, a causa di un grave incidente, rilasci radioattività nell'aria.
I RIFUGI ANTIATOMICI:
Un rifugio sicuro deve essere costruito sotto terra e deve avere un affidabile sistema di ossigenazione che impedisca all'aria contaminata di entrare nel sistema di aereazione. L'involucro è quasi sempre in cemento armato con pareti molto spesse e gli interni sono rivestiti da particolari materiali isolanti.
Piombo e acciaio sono largamente usati per la costruzione di rifugi antiatomici per la loro alta protezione dalla radioattività.
L'entrata del bunker solitamente è composta da una botola corazzata e una scala che porta al rifugio, per entrare nel cuore del bunker si passa dalla stanza di decontaminazione e di solito da due portoni molti spessi a tenuta stagna e a chiusura ermetica.
All'interno del rifugio ci deve essere acqua potabile, cibo, energia elettrica e servizi igienici.
La grande richiesta da parte della popolazione ha fatto nascere ditte specializzate nella costruzione di rifugi antiatomici prefabbricati. La Svizzera risulta essere molto organizzata in questo settore in quanto una legge obbliga ogni cittadino a costruirsi un rifugio sotto casa con solai spessi 40 cm e muri spessi 30 cm, con un autosufficienza di cibo, acqua e aria di almeno sei mesi. Per i palazzi esistono i bunker condominali.
I RIFUGI IMPROVVISATI:
Rifugi antiatomici improvvisati possono essere le condotte sotterranee della metropolitana, tunnel autostradali e ferroviari di una certa lunghezza, grotte, miniere, fogne ecc...
Dopo l'esplosione di una bomba nucleare bisogna raggiungere velocemente un rifugio prima che cominci la ricaduta radioattiva, cioè entro mezz'ora dal lampo nel cielo.
Se non si riesce a trovare un rifugio sottoterra o in un bunker, optare per qualsiasi luogo sia al di sotto del metro e settanta dal livello della superficie.
Potete rifugiarvi anche in un fosso o potete scavare una buca; all'interno stare rigorosamente sdraiati a faccia in giù coprendosi bocca e naso con un panno o con la maglietta. In questo modo si eviterà l'onda termica, l'onda d'urto e la radioattività diretta.
Prima della ricaduta radioattiva coprire la buca o cambiare riparo.
Se esiste la probabilità che la propria città possa essere vittima di un attacco atomico, e non si riesce ad abbandonarla, improvvisare un rifugio in una cantina o in un qualsiasi spazio al di sotto del livello del terreno rinforzando i muri con lastre di acciaio o sacchi di terra, sigillando eventuali aperture con calcestruzzo.
PROTEGGERSI DAL FALLOUT:
La ricaduta radioattiva più pericolosa è quella del primo giorno dall'esplosione, poi comincia a diminuire a seconda della potenza del ordigno esploso e dalla distanza in cui ci si trova dall'ipocentro.
E' utile sapere quando il periodo radioattivo termina in modo da tale da poter lasciare i propri rifugi.
Quando la radioattività si abbassa a un livello tale che il suo assorbimento ci permette di sopravvivere è possibile uscire all'aria aperta.
Si può usare la regola del 7/10, cioè dopo 7 ore la radioattività è di 1/10 di quella che si ha un'ora dopo l'esplosione, quindi dopo 49 ore sarà di 1/100, dopo 343 ore di 1/1000 è così via...
7X7= 49 (2 giorni) 1/100= 1/10 X 1/10
7X7X7=343 (14 giorni) 1/1000= 1/10 X 1/10 X 1/10
Esempio:
Dopo 1 ora: 1000Rad o 10 Gray
Dopo 2 ore: 400Rad o 4Gy
Dopo 7 ore: 100Rad o 1Gy
Dopo 48 ore: 10Rad o 0.1Gy