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Questo blog nasce per pura curiosità e per qualche insegnamento molto superficiale, la radioattività è un argomento molto complesso e vasto e difficile da capire se non si hanno le basi; questo blog cerca di "insegnare" queste piccole basi molto semplicemente! In oltre, parliamo di notizie recenti e non, riguardanti la radioattività cercando di essere i più concreti e semplici possibili...

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lunedì 19 novembre 2012

Il contatore Geiger Muller e la sua storia

Il contatore Geiger Muller rappresenta uno degli strumenti di rivelazione delle particelle di uso più comune, sia perché si presta altrettanto bene per le radiazioni Alpha, Beta, Gamma, sia perché esso è sensibile anche a bassi valori di ionizzazione. Infatti il tubo di Geiger-Muller è caratterizzato da un fattore di moltiplicazione molto elevato rispetto all'effetto ionizzante primario, pur non esistendo più proporzionalità con l'ampiezza degli impulsi per cui non è possibile distinguere la natura delle particelle incidenti dalla loro energia.
Si può cioè dire che in questo caso l'amplificazione avviene direttamente entro il tubo, a differenza dalla camera di ionizzazione che richiede invece circuiti esterni.

Il primo tipo di contatore geiger, chiamato a punta, era costituito da un cilindro metallico chiuso ad una estremità da una finestra di mica dalla quale entrava la radiazione. Dalla parte opposta vi era l'elettrodo centrale terminante a punta, isolato dal cilindro e collegato a terra attraverso una resistenza molto elevata;
il cilindro si trovava invece ad un potenziale negativo di circa 1 KV. questa tensione è di un valore per cui, quando una particella entrando produce una ionizzazione del gas interno, si ha una scarica rapida che poi viene ad estinguersi a causa della resistenza elevata posta fra la punta e la terra:
infatti non appena inizia la scarica l'elettrodo centrale è percorso da una corrente che provoca una notevole caduta sulla resistenza e riduce notevolmente la tensione entro il tubo.
 Questo tipo di contatore fu però superato, nel 1928, dal tipo a filo che si è rilevato più sensibile del precedente: in esso l'elettrodo centrale è costituito da un filo dello spessore di pochi decimi di millimetro collegato ancora a terra attraverso una resistenza elevata, mentre l'involucro cilindrico si trova ad un elevato potenziale negativo.

Come si è detto, questi contatori funzionano in regime di quasi scarica, ossia si trovano ad un potenziale V' di poco inferiore a quello che darebbe luogo ad una scarica interna.
 Quando una particella entra, produce una ionizzazione separando atomi carichi positivamente dai loro elettroni; questi sono accelerati dal campo e si dirigono verso l'elettrodo centrale con una velocità sufficiente a provocare altre ionizzazioni.

Il contatore geiger è stato impiegato ampiamente in ogni settore della fisica, spesso con particolari disposizioni che consentivano di ottenere indicazioni molto precise.