Nei giorni scorsi due mezzi con rifiuti speciali fermati agli ingressi. Scattati gli accertamenti. L'utility: applicata prassi. L'assessore Folli: noi tenuti all'oscuro
La Provincia di Parma ha diffidato Iren Ambiente "dal proseguire l'esercizio dell'impianto in difformità alle prescrizioni dell'Autorizzazione Integrata Ambientale" e le ha ingiunto "di trasmettere entro dieci giorni dal ricevimento della presente ad Arpa e Provincia di Parma una relazione sulle difformità riscontrate".
Il caso, riportato dal sito Parmaquotidiano, fa riferimento a due carichi di rifiuti radioattivi consegnati e bloccati all'ingresso del Polo ambientale integrato di Parma il 16 e 17 dicembre.
I due mezzi trasportavano rifiuti che avrebbero fatto registrare valori ben superiori ai limiti posti dal controllo radioattività agli ingressi dell'inceneritore. Sono scattati gli accertamenti nel frattempo Iren ha comunicato quanto riscontrato ad Arpa e Ausl e dalla Provincia di Parma.
IREN - Contattata da Repubblica Parma, l'utility conferma la presenza dei carichi e sottolinea che l'episodio è la dimostrazione di come "i sistemi di controllo posti all'ingresso del Polo ambientale funzionino correttamente". "E' stata seguita la normale prassi attraverso un portale di rilevamento molto sensibile che misura la radioattività dei rifiuti". Che adesso sono in una sorta di "quarantena" in attesa degli esami e delle verifiche del caso. Del fatto, dicono da Iren, è stata data regolare comunicazione agli enti di controllo Arpa e Asl.
Non è raro, aggiungono dalla utility, trovare nei cassonetti materiale di questo tipo. Si pensi agli indumenti indossati da chi si è sottoposto ad esami diagnostici radiologici che prevedono isotopi radiattivi, la "materia prima" in medicina nucleare. "Abbiamo applicato le regole previste e quel che è avvenuto dimostra che il sistema di controllo funziona".
IREN: PANNOLONE E TOVAGLIOLI CON VOMITO - Iren Ambiente in una nota precisa che il materiale radioattivo "bloccato dal portale di rilevazione della radioattività presente all'ingresso del termovalorizzatore di Parma è stato sottoposto - come previsto dalle procedure definite dall'autorizzazione integrata ambientale - all'analisi di esperti qualificati che hanno rinvenuto un pannolone e tovaglioli di carta intrisi di vomito".
"In entrambi i materiali è stata rilevata la presenza di 'iodio 131', sostanza radioattiva utilizzata come metodo di contrasto nelle analisi radiologiche. Si è trattato quindi di rifiuti prodotti a livello domestico da persone che sono state sottoposte ad esami clinici. La relazione degli esperti qualificati è stata trasmessa agli Enti di controllo, come previsto dalle normali procedure. La presenza del portale di ricerca della radioattività garantisce che nessun materiale pericoloso possa essere messo in combustione"